Nell’Unione Europea (UE) cambiano le etichette dei prodotti e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) lancia un contest – aperto agli esperti e alla società civile – per avere un punto di vista alternativo a quello istituzionale, perché la sicurezza alimentare è patrimonio di tutti e la collaborazione fra istituzioni e cittadini è parte di un patto sociale in cui le istituzioni europee vogliono coinvolgere tutti.
La parola d’ordine è “Dal produttore al consumatore”, perché sostanze nutritive e componenti non nutritivi negli alimenti sono una rilevanza di salute pubblica per l’UE e la Commissione Europea ha in programma di proporre una nuova legislazione in materia alla fine del 2022 che riguardi appunto l’etichettatura nutrizionale.
Valeriu Curtui, al vertice dell’Unità di Nutrizione umana dell’EFSA, ha affermato che: “Ricordiamo a tutti gli interessati a tale argomento che la nostra consulenza mira a fornire il supporto scientifico per elaborare i modelli di profilazione dei nutrienti e limitare le pretese salutistiche sulle etichette da apporre sulla parte anteriore delle confezioni. Questa stesura preliminare del parere, tuttavia, non esprime una valutazione né propone un modello particolare di profilazione nutrizionale per l’etichettatura dei nutrienti sulla parte anteriore delle confezioni”. Insomma EFSA darà un parere su cui però sarà l’UE a dover legiferare.
L’educazione alimentare è uno dei cardini del progetto che ambisce a garantire la salute dei cittadini attraverso la promozione di uno stile di vita corretto e un’alimentazione equilibrata, come sottolinea Alfonso Siani, a capo del team del gruppo di lavoro di esperti EFSA che ha contribuito alla stesura del parere e che ha affermato: “Nel testo diamo indicazioni ai responsabili politici su quali nutrienti e componenti non nutritivi degli alimenti considerare ai fini di una loro inclusione in modelli di profilazione nutrizionali ove apporti eccessivi o inadeguati siano associati a rischi di malattia a lungo termine”.
Salute e alimentazione sono oggi strettamente legate e fra evidenze scientifiche e vita quotidiana, il nesso che lega consumo alimentare e malattie è oggi, quanto mai, molto attuale anche in paesi dove c’è un benessere diffuso come l’Unione Europea.
Il food divided, la differenza di alimentazione fra ricchi e poveri è una battaglia centrale per l’Unione Europea che vuole contenere gli squilibri e ridurre le disuguaglianze non solo economiche.
Forte di queste convinzioni il parere scientifico di EFSA, in sintesi, rileva che:
1) considerata l’alta prevalenza di sovrappeso e obesità in Europa, è importante prevedere una diminuzione dell’assunzione di energia per la salute pubblica dei cittadini;
2) nella maggior parte delle popolazioni europee l’assunzione di grassi saturi, sodio, zuccheri supera i limiti raccomandati e questo può produrre effetti negativi sulla salute;
3) nella maggior parte delle popolazioni adulte europee l’assunzione di fibre e potassio è inadeguata e quindi si rischiano effetti negativi sulla salute.
Una delle criticità rilevate da EFSA è per esempio che in specifici segmenti di popolazioni e in determinati paesi, l’assunzione di ferro, calcio, vitamina D, folato e iodio è scarsa e inadeguata e va promossa nonché incentiva attraverso campagne statali di informazione.
Sempre Siani, a capo degli esperti, ha sottolineato che EFSA ha prodotto anche delle linee guida nazionali che: “Incoraggiano il consumo di cereali integrali, frutta e verdura, noci e semi, latte e latticini a basso contenuto di grassi, pesce e acqua. Invece i prodotti alimentari che a causa di trasformazioni alimentari hanno un alto contenuto di grassi saturi, zuccheri e/o sodio vengono scoraggiati, anche all’interno di tali categorie alimentari. Si promuove inoltre anche il regolare consumo di legumi al posto della carne (in particolare carni rosse e carni lavorate) e di olii vegetali ricchi di grassi monoinsaturi e polinsaturi invece di quelli ricchi di grassi saturi”.
Ufficialmente la consultazione avrà termine il 9 gennaio 2022 ma l’indirizzo di massima e l’orientamento appaiono ormai chiari.
Le politiche dell’Unione Europea infatti sono orientate a promuovere uno stile di vita sano, anche attraverso la corretta informazione e la trasparenza sui prodotti.
È questa la grande sfida che si vuole affrontare. Rendere i cittadini europei non solo consumatori ma cittadini consapevoli.