Il Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano offre un’idea alternativa di vivibilità dello spazio urbano, immaginando strategie di resistenza e modernizzazione, in grado di rendere le città contemporanee più vivibili.
In seguito agli accordi di Parigi sul clima (2015) e sull’onda della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (Parigi 2015 e COP 21, 2021) anche a livello italiano diventa necessario cambiare il volto delle città.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale a giugno, l’efficienza energetica diventa una priorità nazionale attraverso l’attuazione di un programma innovativo che punta a dotare i centri urbani di strutture e progetti, capaci di contrapporsi al cambiamento climatico e rendere più funzionali la vita dei cittadini e la sostenibilità architettonica.
In concreto il piano prevede lo stanziamento di circa 80 milioni di euro indirizzati a interventi green come «la realizzazione di forestazione periurbana, di edilizia climatica, di tetti e pareti verdi, boschi verticali e barriere alberate ombreggianti, di coibentazione e ventilazione naturale o finalizzati al riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate» e di interventi mirati di rigenerazione urbana, pensati per migliorare la permeabilità del suolo e il drenaggio urbano sostenibile.
L’idea di questo piano è del Ministero della Transizione Ecologica (Direzione per il Clima, l’Energia e l’Aria) in tandem con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con il contributo scientifico dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ed è destinato ai comuni con popolazione minima di 60.000 abitanti.
L’obiettivo del programma è: «Aumentare la resilienza dei sistemi insediativi soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità».
Nel decreto ministeriale 15 aprile 2021 sono stabiliti: 1) i criteri di ripartizione dei fondi, 2) le modalità di rendicontazione e finanziamento, 3) le spese ammissibili, 4) le condizioni di revoca.
I comuni interessanti dal programma devono: 1) produrre una domanda di finanziamento del legale rappresentante, 2) produrre una scheda progetto, 3) indicare codice unico di progetto (CUP), 4) rappresentare la cartografica a scala adeguata della localizzazione degli interventi, 5) produrre un’attestazione del dirigente responsabile dell’ufficio competente che il Comune non beneficia di altri finanziamenti provenienti da soggetti pubblici o privati, 6) produrre la dichiarazione del dirigente responsabile dell’ufficio competente che attesta la coerenza della scheda progetto.
Il programma finanzia al 100% il prestito e ha l’obiettivo di offrire aiuti statali ma anche assistenza per dotare le città di tutti gli strumenti possibili per trasformare lo spazio urbano, renderlo più funzionale ma soprattutto adatto a resistere al cambiamento climatico e al riscaldamento globale.
Nella collaborazione fra istituzioni nazionali e istituzioni locali, c’è il pilastro di una politica attenta all’ambiente, alle esigenze dei cittadini e a un futuro sostenibile.