Dopo quasi tre anni di negoziati, dal primo gennaio 2022 Brexit diventa realtà e finiscono i controlli doganali organizzati per fasi per l’ingresso nel Regno Unito, che vengono sostituiti da un regime di pieno controllo frontaliero a cui sarà necessario sottostare per la movimentazione di merci da e verso il Regno Unito, anche per merci provenienti dall’Unione Europea.
Il rischio di confusione è alto quindi organismi sovranazionali, associazioni di categoria e agenzie di commercio, sono in prima linea per semplificare la vita di aziende e cittadini.
Di seguito si forniscono alcuni suggerimenti sulle verifiche da eseguire messi a punto dal DESK BREXIT:
1) verificare che il partner commerciale in UK sia a conoscenza delle nuove regole;
2) verificare che il trasportatore sia pronto per i controlli alle frontiere fornendogli la corretta documentazione al fine di evitare ritardi nella consegna;
3) verificare se c’è la necessità di registrarsi come un operatore stabilito nel Regno Unito (le condizioni stabilite con il cliente determinano chi è responsabile della dichiarazione doganale nel Regno Unito. Se la responsabilità ricade sull’esportatore italiano ci sono due opzioni: la prima è registrarsi come impresa stabilita nel Regno Unito e come soggetto importatore, seguendo la semplice guida fornita del Governo inglese; la seconda è affidarsi a un esperto doganale stabilito in UK o a un agente che possa effettuare le dichiarazioni doganali per conto terzi);
4) se l’azienda italiana è responsabile della procedura doganale, dovrà presentare le dichiarazioni doganali e a tal fine, dovrà essere già in possesso di un codice EORI GB;
5) controllare se c’è bisogno di aprire un’identificazione fiscale UK;
6) tenere in considerazione le regole di origine per beneficiare del dazio zero dell’accordo e la necessità della dichiarazione del fornitore;
7) per i beni soggetti a certificazioni sanitarie e fitosanitarie dal 1 gennaio 2022 l’importatore britannico dovrà pre-notificare l’arrivo dei prodotti di origine animale.
In virtù di quanto detto finora, particolare interesse assume la questione relativa ai prodotti animali e alla sicurezza alimentare che dal 1 gennaio 2022 subirà sostanziali cambiamenti:
a) Prodotti di Origine Animale (POAO)
b) POAO soggetti a Misure di Salvaguardia
c) Prodotti della Pesca e Molluschi Bivalvi vivi
d) Alimenti e Mangimi ad Alto Rischio non di Origine Animale (HRFNAO)
e) Sottoprodotti di Origine Animale (ABP)
f) Animali Vivi e Prodotti germinali
g) Animali Acquatici vivi per acquacoltura e a scopo ornamentale
h) Equini
– I cosiddetti Prodotti di Origine Animale (POAO) non possono passare più solo con la documentazione commerciale. Occorre adesso aggiungere anche una pre-notifica da fare attraverso IPAFFS (Import of products, animals, food and feed system).
– Ulteriormente restrittive saranno le misure per Prodotti di Origine Animale Sottoposti a Misure di Salvaguardia (POAO under SGM). Le misure di salvaguardia sono adottate da UK sulla base della situazione epidemiologica dei paesi terzi per quanto riguarda malattie notificabili e malattie emergenti, tali valutazioni sono reperibili sul sito del governo UK. In questo caso oltre alla pre-notifica alle autorità competenti è necessario avere il numero di notifica univoco (UNN) e il certificato sanitario.
– I Prodotti non di Origine Animale ad alto rischio (HRFNAO) dovranno avere la pre-notifica.
– I Sottoprodotti di Origine Animale (ABP) sono materiale di origine animale non destinato al consumo umano e si dividono in “high risk” e “low risk”. Quelli ad alto rischio (high risk) oltre alla documentazione commerciale dovranno avere anche la pre-notifica, mentre quelli a basso rischio (low risk) solo la documentazione commerciale.
A tutte queste categorie dal 1 luglio 2022 sarà aggiunto il Controllo Frontaliero Appropriato (BCP) in un ulteriore passaggio di irrigidimento delle procedure e di definitiva creazione di una frontiera fisica. Dal 1 settembre e dal 1 novembre 2022 invece questi prodotti saranno sottoposti a misure anche più stringenti: tutti gli altri POAO (compresi i prodotti composti) e la carne necessiteranno anche di certificato sanitario, in modo da garantire la sicurezza alimentare delle importazioni e delle esportazioni.
Insomma qualcosa che sembrava etereo e distante comincia oggi a prendere forma e segnare una marcato confine fra il Regno Unito e l’Unione Europea. Ora Brexit è realtà.